Dott. Vincenzo Indrizzi
Medico Chirurgo - Specialista in odontostomatologia e protesi dentarie
Trattamento dislocazione discale con riduzione paz. aa 25 e finalizzazione ortodontica
Gnatologia riabilitativa

(ESTRATTO)

Il Paziente presenta dolori cervicali, specie in posizione seduta, con irradiazioni alle spalle e alla reg. lombare dx. Giunge alla nostra osservazione dopo aver effettuato varie visite specialistiche ortopediche e neurologiche, inoltre Rx. rachide, T.A.C., R.M.eN. visite e trattamenti chinesiologici e varie terapie mediche, senza ottenere alcun miglioramento o giungere ad una diagnosi certa.

MATERIALI E METODI

L’esame obbiettivo del cavo orale evidenzia II° classe scheletrica e dentale morso coperto, muro anteriore e latero deviazione sx a bocca chiusa); si rileva inoltre una dolenzia alla palpazione degli ptericoidei esterni e rumori articolari sx tipici del dislocamento con ricattura del menisco con ipo mobilità dello stesso condilo. Si effettua Teleradiografia latero laterale del cranio e si evince una II classe scheletrica con biretrusione dei mascellari. La Stratigrafia temporo-mandibolari evidenzia una ridotta escursione dei condili a bocca aperta, nella norma i margini ossei di entrambi le articolazioni, ridotto lo spazio articolare sinistro.

Si sottopone il paz. A trattamento Tens con Myo - Monitor, l’apparecchio si compone di un corpo emettente scariche elettriche a basso voltaggio di 1/76 di msec con una frequenza di 40 imp/sec, di lunghezza d’onda adeguata alla stimolazione dei nervi cranici particolarmente V e VII paio. Avente un regolatore di intensità d’emissione di corrente ed un secondo regolatore di bilanciamento che ci permette di equivalere l’intensità elettrica sui due elettrodi principali dx e sx; dal corpo centrale si diparte un cavo che porta la corrente a tre elettrodi.

Collegata l’apparecchatura tens nei siti appositi (vedi foto 1) si lascia così il paz. possibilmente in ambiente tranquillo per circa 40 - 50 minuti raccomandandosi di non creare contatti dentali tra le due arcate ciò al fine di dememorizzare eventuali traiettorie mandibolari relative a precontatti esistenti ed ottenere altresì un miorilassamento indispensabile ad ottenere un riposizionamento mandibolare ottimale (posizione in miocentrica). Il miorilassamento si ottiene grazie all’eliminazione dei cataboliti prodotti nello stato di ipertono (ac.lattico), tale eliminazione mette a disposizione una quantità maggiore di A.T.P., talché la contrazione migliora vistosamente. Infatti si evidenzia la necessità di diminuire l’intensità della Tens mano a mano che si procede per continuare ad ottenere un eguale spostamento mandibolare privo di contatti interarcata. Consecutivamente abbiamo inserito nell’arcata superiore del paziente il suo vecchio bayt abbondantemente scaricato al fine di evitare precontatti nei movimenti di verticalizzazione della mandibola.

Sul bayt così predisposto è stata colato un sottile strato di resina Sapphire della Bosworthc e a quel punto si è aumentata l’intensità Tens tale da ottenere una occlusione sul bayt così predisposto; agendo in tal modo si è ottenuta una registrazione occlusale in miocentrica a rispetto della quale è stato molato ed equilibrato il bayt precedentemente così ribasato.

L’occlusione così registrata ci ha permesso di ridare benessere al paz. sin dalle prime applicazioni Tens e per un periodo prolungato nel tempo 8-10 mesi..

Dopo tale periodo il paz. viene edotto sulla necessità di un trattamento riabilitativo completo, quindi anche ortodontico, al fine di affrancarsi dell’utilizzo del bayte di riposizionamento soggetto come già accaduto asaltuarie ma fastidiose riequilibrature. Il paz. viene edotto altresì che in un 30% di casi i pazienti sottoposti a tale trattamento debbano comunque utilizzare saltuariamente un sottilissimo bayt notturno, per prevenire la ricomparsa dei sintomi; il paziente concorda e si sottopone al trattamento ortodontico necessario alla completa riabilitazione. Dopo un periodo di attesa al fine di meglio consolidare la posizione rilevata con la placchetta di riposizionamento già costruita come sopra indicato e confermare lo stato di benessere prolungato. Si è passati alla costruzione di una placchetta inferiore con Myo Print previa registrazione occlusale della posizione ottenuta con la placchetta superiore, al fine di ottenere una eguale con l’inferiore. Si è provveduto a brachettare l’arcata superiore con l’utilizzo di Brachet Estetici della serie Roth 22 ed inserimento negli slot di filo N.T. n° 16 con rivestimento in Teflon. Nel procedere degli spostamenti dentali si effettuava il molaggio selettivo della placchetta al fine di mantenere la posizione precedentemente registrata.

A fine trattamento ortodontico si è effettuato uno splintaggio da 3- a -3 e placchetta di contenzione superiore. Il paz. è rimasto asintomatico nei due anni e due mesi di terapia e lo è tutt’oggi.

Gli esami Rx A.T.M. effettuati nel 2002 a circa due anni dal termine di tale terapia, evidenziano margini articolari nella norma, aumento notevole dello spazio articolare destro e sinistro, mobilità condilare a bocca aperta normalizzata, sia destra che sinistra.

La sovrapposizione dei tracciati effettuati sulla vecchia (nero) e sulla nuova (rosso) teleradiografia laterolaterale del cranio, dimostra una risoluzione della classe ortodontica, risoluzione del morso coperto, aumento della dimensione verticale, tali dati sono confermati dalle fotografie anteriori e di profilo.

L’esame clinico evidenzia un mantenimento della posizione ortodontica ottenuta, con assenza di recidive, assenza di rumori articolari, completa asintomatologia del paziente nel periodo intercorso.

DISCUSSIONE E CONSIDERAZIONI

L’ausilio della tecnica Tens nella equilibratura delle placchette di svincolo e successivo riposizionamento ci facilita non poco nel raggiungimento in primis di una posizione antalgica (dall’esperienza solitamente più protrusa) occorrente per riportare il paz. ad uno stato di contrazione isometrica di base più basso e vicino al naturale; secondariamente ci permette di raggiungere con facilità quella posizione mandibolare in miocentrica indispensabile per ottenere una posizione corretta dei condili mandibolari ed una contrazione isometrica di base nella norma, inoltre e almeno in parte ci affranca dell’utilizzo di macchinari estremamente costosi, oltre che notevolmente indagginosi nell’utilizzo (Kinesiografo, Elettromiografo, Pedana Stabilometrica) che almeno nei casi più semplici possono grazie a questa metodica rendersi poco pratici al fine di ottenere una situazione asintomatica stabile di base, in vero, già questa è di per se prova del giusto agire. Per contro in casi particolarmente difficili a risolversi l’utilizzo del succitate attrezzature in ausilio all’apparecchiatura Tens non può che ritenersi indispensabile.

La tecnica Tens in abbinamento alla tecnica sopra descritta non può considerarsi una panacia assoluta nei trattamenti gnatologici in quanto risente oltre che delle varie soggettività dei casi che si vanno a trattare anche della manualità dell’operatore il quale deve saper ben tarare le apparecchiature oltre che risolvere i piccoli problemi tecnico pratici che possono alterare il risultato finale (distacco parziale degli elettrodi, irradiazioni della contrazione muscolare a muscoli indesiderati es. sternocleidomastoideo con compressione del seno carotideo adiacente, scaleni e trapezio). Ciò nonostante la suddetta tecnica in mano a sapiente operatore aiuta inequivocabilmente a risolvere con facilità casi gnatologici anche gravi con restituzio ad integrum del paziente.

Nei casi miofunzionali resta la terapia d’elezione.

Vincenzo Indrizzi