Dott. Vincenzo Indrizzi
Medico Chirurgo - Specialista in odontostomatologia e protesi dentarie
Blocco articolare cronico con cefalea da dislocamento discale sx paz. aa 50
Gnatologia riabilitativa

(ESTRATTO)

La Paziente si è presentata alla nostra osservazione con forte dolenzia nelle reg. A.T.M. con ipomobilità mandibolare tale da consentire un’apertura di circa mm.12, riferisce che da più mesi si trova in tali condizione, anche se occasionalmente dopo un forte “schiocco” riesce per qualche ora ad aprire la bocca, tale situazione è accompagnata da frequentissimi mal di testa che se pur recidivano con terapie antidolorifiche la lascino costantemente stressata.

L’esame obiettivo palesa parziale edentulia sup. ed inf. Corretta superiormente con protesi scheletrata, laterodeviazione sx. nel raggiungimento del’apertura massima possibile al momento, dolenzia nei punti A.T.M. e dei muscoli masticatori, tutto ciò ci indirizza verso una diagnosi di blocco articolare cronico da dislocamento discale sx.

La stratigrafia A.T.M. a bocca aperta e chiusa ci conferma tale diagnosi evidenziando una grave ipomobilità del condilo dx. ed un blocco totale del condilo sx.

Si è proceduto quindi alla ribasatura, con resina, mediante trattamento tens, della zona occlusale di un vecchio bite superiore della Paz. ( costruito da altri, anche al fine di economizzare), ed alla sua progressiva equilibratura. Si consiglia la Paziente di portare il bite cosi ribasato, non meno di17 ore al di.

La Paziente già dopo la prima settimana ha palesato un netto miglioramento con assenza completa di nuovi episodi di locking (blocco), diminuzione progressiva della sintomatologia dolorosa muscolare ed articolare e, della frequenza ed intensità degli episodi di cefalea.

Nella seconda settimana la mobilità mandibolare si è normalizzata,come evidenziato dalla stratigrafia A.T.M. tale situazione di benessere si è protratta per tutto il periodo della terapia, circa mesi 8, perdurando a tuttoggi.

Dopo circa 20 mesi dalla fine della trattamento, trascorso in assoluto benessere, la paziente ha palesato la necessità di sostituire il bite sup. perché ormai deteriorato e, poco pratico ad essere portato per molte ore, pertanto le abbiamo consigliato un bite inf. Più adatto alla patologia della paziente oltrechè più pratico del superiore nell’utilizzo, registrandolo con la medesima occlusione.

La Paziente è sino ad oggi asintomatica utilizzando saltuariamente il bite al bisogno (modo stampella).

Vincenzo Indrizzi