(ESTRATTO)
Anamnesi
Giunge alla nostra osservazione paziente donna. nata a termine da parto autocico di aa 49, malattie esantematiche, tonsillitectomia a 12 aa, primo parto a 24 aa, secondo parto a 31 aa, terzo ed utimo parto a 36 aa, operata di poliposi nasale in anestesia locale a 40 aa, operata di svuotamento seni frontali e mascellare con rinoplastica bilaterale a 43 aa. Dopo quest’ultimo intervento a paz accusa cefalea nella reg. sopra e sotto orbitale bilateralmente e reg .frontale con irradiazione dx alla reg. occipitale dx, collo e spalla omolaterale. Il dolore di tipo pressorio rendeva difficili i movimenti del capo con riacutizzazione del dolore.
La paz. riferiva inoltre vertigini con nausea in concomitanza al dolore, fotofobia, ipoacusia, dolenzia diffusa emitorace, bacino anca dx. I dolori a carattere giornaliero si intensificavano col passare del tempo con brevi remissioni all’assunzione di analgesici.
La paz., insegnante di musica e cantante lirica, riferiva difficoltà nello svolgimento delle mansioni.
Effettua visita neurologia con assunzione di “psicofarmaci”, visita ortopedica con Rx colonna vertebrale e stratigrafica A.T.M. a bocca chiusa ed aperta con esito negativo (?), visita otorino e maxillofacciale. L’otorino visti gli esami A T M. consiglia alla paz. di rivolgersi ad un odontostomatologo gnatologo.
La paz all’esame obbiettivo presenta numerose abrasioni dentali specie sui canini bilateralmente con mancanza dei 6-, -6, con perdita di dimensione verticale, carie diffuse e mancanza 4+, laterodeviazione a dx in apertura persistente in chiusura All’ascultazione si evidenziano ripetuti rumori articolari tipo scroscio sul lato dx tipo popping, meno evidenti a sn.
La stratigrafia palesa scomparsa degli spazi articolari ed appiattimento dell’eminenmza articolare bilateralmente il condilo dx palesa appiattimento sup con vistosi rimaneggiamenti ossei, lesioni pseudocistiche e presenza di piccoli labri glenoidei.
Nel condilo sn è evidente l’appiattimento sup e inizio di rimaneggiamento, mobilità condilare nella norma. La palpazione evidenzia dolenzia bilaterale dei muscoli masticatori e contrattura con presenza di punti grilletto al trapezio sup
Si procede alla costruzione a un bait con vallo d’avanzamento in protusiva, equilibrato in protusiva e lateralità in posizione seduta e ortostatica La paz asintomatica per lungo tempo decide di non provvedere alla riabilitazione protesica, ma di usare il bait come supporto “stampella”.
La paz ritorna dopo circa 2 aa alla nostra osservazione a 52 aa. E’ stata per tre volte protesizzata con corone in porcellana da altri colleghi, ma smesso il bait sin dalla prima protesissazione la sintomatologia è ricomparsa in tutta la sua gravità. A seguito di tale periodo la paz viene pensionata dall’insegnamento scolastico per inabilità alla mansione a causa della patologia dell’A.T.M. in atto, riconosciuta in commissione medico scolastica. Si decide di di procedere nuovamente al trattamento gnatologico, finalizzandolo alla protesizzazione.
Utilizzando le protesi in porcellana inf. costruiamo, con metodo indiretto, dei provvisori in resina analoghi, quindi sottoponiamo la paziente a Tens ribasando le protesi e parte dei denti vicini (premolari e canini bilateralmente) usando resina Sapphire dalla Baswathe, usando la metodica Tens già descritta precedentemente. Si sono equilibrati i provvisori così ribassati in protrusiva e lateralità. L’operazione è stata ripetuta più volte anche con coronoplastica per accertarsi della posizione registrata e sul mantenimento prolungato dello stato di benessere. Successivamente abbiamo costruito due nuovi provvisori in resina che mantenessero la paz nella posizione terapeutica, si è provveduto per lo stesso fine a ricostruire gli elementi abrasivi con composito (4-3-, -3-4) e si sono compiute altre sedute di Tens con coronoplastiche successive sino ad ottenere un lungo periodo di benessere.
Solo allora in assenza di sintomatologia con diminuiti o scomparsi reperti ascoltatori e palpatori si è deciso di protesizzare in maniera definitiva la paz. Si sceglie di costruire due ponti senza struttura metallica adoperando un materiale a base di resina e porcellana (Diamond Crown) avente caratteristiche di durezza a abrasione molto vicine al dente normale.
La costruzione di tali protesi che devono rispettare la dimensione verticale, i contatti e le guide dei provvisori è estremamente difficile, una notevole esperienza da parte del protesista e dell’odontotecnico combinata con altrettante pazienza e professionalità sono indispensabili per una buona riuscita.
La paz sin dalla ripresa della terapia e della messa in loco dei definitivi è quasi del tutto asintomatica.
A circa 16 mesi dalla consegna dei definitivi, la Rx obliqua dell’A.T.M. evidenzia centricità condilare con aumento dello spazio articolare, apparente scomparsa delle lesioni pseudocistiche. Definiamo “apparente” tale evenienza in quanto non disponiamo di una stratigrafia che ci darebbe una diagnosi più attendibile. Alla ascultazione i rumori articolari a sn sono scomparsi, mentre a dx residua un solo rumore secco di bassa intensità in fase di apertura.
La palpazione evidenzia dolenzia al massetere sn ed al ramo sup del trapezio omolaterale di natura da determinare.
La paz è a tutt’oggi asintomatica pur avendo le protesi perso parte della loro dimensione verticale.